giovedì 29 dicembre 2016

Esempio di GIOCO di RUOLO: qui si vede una bambina, la quale assume il ruolo di una madre che si prende cura della propria piccola, quindi mostra di aver interiorizzato norme, regole, comportamenti idonei al ruolo della mamma, trasmessi dalla sua cultura di appartenenza.

martedì 27 dicembre 2016

Il Gioco simbolico

Ecco a voi un esempio di Gioco Simbolico, qui si può vedere un bambino che assieme al papà "fa finta di" preparare qualcosa da mangiare, utilizzando oggetti simili a quelli della realtà, ma non uguali, poi c'è una piccola scena di due bambine con in braccio delle bambole ed infine dei bambini che "fanno finta di" cucinare.
Il GIOCO SIMBOLICO viene definito in modo particolare da Winnicot come: "un'area inter-media di esperienza a cui contribuiscono la realtà interna e la vita esterna. È un'area che non viene messa in dubbio, poichè nessuno la rivendica, se non per il fatto che esisterà come posto di riposo per l'individuo impegnato nel perpetuo compito umano di mantenere separate, e tuttavia correlate, la realtà interna e la realtà esterna." 
Nel gioco simbolico viene usato un simbolo che è un significante particolare in quanto deve simbolizzare tutto un significato che verrà espresso nell'azione. E' proprio l'azione che assume tutto il valore del gioco simbolico in quanto, tramite questa, il bambino effettua la mediazione tra il sé e la realtà. 
Le caratteristiche del gioco simbolico sono: la rappresentazione del significato reale, l'uso di simboli, la coscienza di una finzione rispetto alla realtà rappresentata, la volontà di modellare la realtà alla propria progettualità, la carica emozionale di piacere, l'uso da solo, con uno o più compagni, ma soprattutto la volontà che sia gestito in proprio o in comunità con i pari. Il bambino nel gioco simbolico ha l'Io ben strutturato, solido, cosciente della realtà e relativi limiti, capace di interrompere la finzione con immediatezza per adeguarsi al reale in caso di necessità. 
Il gioco simbolico viene preceduto dalla semplice imitazione dell’attività dell’adulto, ma in seguito apporta le sue modifiche e interpretazioni delle esperienze che rappresenta nel gioco simbolico; è in questa fase che sperimenta (facendo finta con un agito) i suoi desideri e i suoi progetti, in parte adattandoli al reale dell'adulto.
Fonte

domenica 25 dicembre 2016

Il Gioco e la sua importanza a livello sociale e linguistico

Dopo aver parlato del Gioco, del suo valore in generale, è di mio interesse parlare del gioco e la sua funzione sociale- linguistica. A livello sociale il gioco si manifesta attraverso tre stadi:
  1. Gioco solitario, che è tipico nei bambini di pochi mesi di vita, in cui non c'è l’interazione sociale.
  2. Gioco parallelo, compare tra il primo e il terzo anno di vita. Qui si assiste ad un momento di aiuto reciproco, nonostante ciò si tratta di gioco individuale.
  3. Gioco sociale, tipico dei bambini di età compresa tra i quattro e i cinque anni di vita. Corrisponde all’inizio del periodo scolastico, c’è una maggiore interazione sociale. Un esempio di gioco sociale è il gioco simbolico, il quale promuove sviluppo socio-cognitivo. E’ motore della capacità rappresentativa. Quando fa finta di cavalcare la scopa come fosse un cavallo,il bambino:fa guidare i suoi comportamenti dal “cavallo” che immagina più che dalla “scopa” che percepisce; riesce a farlo grazie alla spinta del desiderio di cavalcare un cavallo, che solo nel gioco può trovare soddisfazione; fuori dal gioco, il suo comportamento è guidato dalle caratteristiche percettive degli oggetti:la scopa è da prendere, strisciare ecc. Perciò il gioco simbolico è una “punta in avanti” nello sviluppo intellettivo
Perchè il gioco è importante per il bambino?
  • Perchè promuove sviluppo socio-cognitivo
  • Permette di esplorare ed acquisire il processo che produce i significati sociali.
Quando fa finta di essere la mamma, il bambino si comporta secondo le regole che regolano il significato di mamma nel contesto socio-culturale cui appartiene; esplora il ruolo di mamma, il suo significato e le regole che lo regolano;esplora i processi (comunicativi, sociali ecc.) attraverso cui si producono quel significato e quelle regole. 
Perchè il gioco è importante per il bambino?
  • Perchè promuove sviluppo linguistico e sociale

venerdì 23 dicembre 2016

Il Valore del Gioco



Per molto tempo il gioco è stata un’attività distimata quanto al suo significato e al suo valore. Il gioco era soltanto associato al divertimento, alla ricreazione, era il tempo concesso prima di dedicarsi a cose più serie o una pausa dopo prolungati impegni di studio, relegato ai margini della giornata scolastica e confinato nella sfera del tempo libero. Spesso ha svolto la funzione di premio, di ricompensa e di rinforzo di condotte positive. Quindi il valore educativo è stato per lungo tempo totalmente trascurato.
Si può dire con Bettelheim che l’importanza del gioco nell’educazione e nella socializzazione è stata, per molto tempo, contemporaneamente riconosciuta in teoria e negata nella pratica.In realtà il gioco, in tutte le sue forme simboliche, drammatiche, individuali, costruttive,scientifiche, assume una valenza educativa determinante nel processo di evoluzione dall’infanzia all’età adulta. Il tema del gioco è stato studiato con prospettive diverse da filosofi, psicologi, sociologi, antropologi ma soprattutto da pedagogisti, i quali ultimi hanno cercato di cogliere la molteplicità dei suoi aspetti e delle sue caratteristiche. Quindi la mentalità comune che vedeva il gioco come ricrezione, attività fine a se stessa si lascia per mettere in rilevanza la sua ricchezza fenomenica e la sua molteplicità di espressioni e di articolazioni. 
Il gioco è per sua natura mezzo educativo; e’ infatti attraverso di esso che il soggetto impara a conoscere il mondo, a sperimentare il valore delle regole, a stare con gli altri, a gestire le proprie emozioni, a scoprire nuovi percorsi di autonomia e a sperimentare per tentativi ed errori le convinzioni sulle cose e sugli altri. Inoltre è strumento che permette il consolidamento dell'identità. L’attività ludica è qualcosa di spontaneo e automotivato e costituisce un mezzo attraverso il quale l’ambiente viene sperimentato e conosciuto, la realtà manipolata e trasformata e attraverso tale attività è possibile la scoperta e la conoscenza di se stessi. Ancora, il gioco è campo privilegiato di osservazione in quanto per la spontaneità che lo contraddistingue, costituisce un contesto valido nel quale è possibile osservare vari e diversi stili individuali, nonché peculiarità attinenti ad ogni singolo soggetto. Dunque si rivela un prezioso aiuto per l’adulto affinchè permette di ottenere una più approfondita conoscenza del bambino e orientare più efficacemente la sua azione educativo-didattica e terapeutica. Oltre ciò l’attività ludica assicura all’infanzia una piena soddisfazione dei suoi bisogni fondamentali.
L'esperienza ludica è capace di rispondere e soddisfare i bisogni autentici dell’infanzia con particolare riguardo a quelli che sembrano oggi maggiormente mortificati e deprivati,quali comunicazione, socializzazione, fare da sè.                                                                
Fonte:
Testo:http://www.hshlombardia.it/materiali/wp-content/uploads/2013/02/02_gioco_rilievo-educativo.pdf

mercoledì 21 dicembre 2016

A cosa si pensa quando si parla di GIOCO?

Questa domanda sembrerebbe molto banale, ma nella sua semplicità presenta una molteplicità di risposte, infatti un gioco è gioco in scatola, video gioco, divertimento, attività leggera, attività spontanea, ma anche con accezione negativa il gioco può essere inteso come dipendenza e gioco d'azzardo. Oltre a queste e a molte altre considerazioni del gioco, questo si può definire come una attività individuale o di gruppo, partecipata da bambini e adulti con fini quali la ricreazione e lo svago, sviluppando ed esercitando, nello stesso tempo, capacità fisiche, manuali e intellettive. A partire da questa definizione si pongono in risalto due aspetti positivi, quali la libera scelta (è possibile stabilire autonomamente quando iniziare e quando interrompere un gioco) e la finalità di puro divertimento (si gioca con l’obiettivo di trascorrere del tempo in modo piacevole)
                                                                   Fonte:
  Testo: http://www.arciragazzi.org/online/wp-content/uploads/2013/11/imp29x21.pdf